Io vi avviso: sarà un articolo lungo!
Ma tutte le emozioni che ho provato meritano di avere uno spazio adeguato, e in due parole non riesco proprio a comprimerle!
Ma partiamo dall’inizio: 2016, prima edizione della Women’s Cup in Francia, 73 iscritte. 2017, seconda edizione, ben 77 ragazze in griglia di partenza. Già da allora nasceva l’idea di volerne farne parte!
Inizio 2018, si riaprono le iscrizioni per la nuova edizione, e siccome sono convinta che questo sarà “il mio anno”, decido di informarmi e pensare seriamente alla mia partecipazione.
Devo ammettere che all’inizio le informazioni e le comunicazioni non sono state così facili e veloci, ma una volta “ingranata”, il sistema è stato rapidissimo: sia per l’iscrizione che per la richiesta della licenza, sono bastati pochi click e il gioco è stato fatto! Costi? A mio avviso incredibilmente bassi. 180 € per partecipare come wild card all’appuntamento di Le Mans, 100 € la licenza “una manifestazione” (fatta una settimana prima della partenza) che richiede il certificato medico di base per la pratica del motociclismo. Stop. C’est plus facile!
Dopo aver partecipato allo stage di metà marzo, non restava che preparare il tutto per la trasferta francese. Un po’ di materiale da chiedere in prestito ad amici, le carene di scorta da ordinare, un motore da rifare… Che??? Eh si, dopo quella famosa uscita gelata, a Jonny venne un “tarlo in testa”, non sentì un motore che girava bene, e con lo scopo di controllare la mappa (dedicata all’altro motore rotto lo scorso anno e mai più toccata), al banco si accorse che mancavano un bel po’ di cavalli all’appello. Risultato: motore spompo, pistoni e bronzine li li per mollare, c’è da revisionarlo! Tutto ciò ovviamente incastrando i suoi impegni con CIV e Coppa Italia…In effetti le settimane prima della partenza sono state un delirio!
Solo grazie al prezioso aiuto di Samuele Cini per i pezzi di ricambio ed Enrico di 100hp siamo riusciti a chiudere il motore in tempo! Poche ore prima della partenza è stato finito il rodaggio e sistemata la mappa, giusto per farvi capire quanto siamo arrivati “lunghi”.
Una volta ritirato tutto il materiale prestato da Marco Pagani, il materiale concesso da Extreme Racing Service, tra cui ben 2 treni di gomme (grazie di cuore!!!), l’abbigliamento personalizzato fatto fare, tutti i pezzi di ricambio R6 prestati da Multimotor, il motore di scorta prestato da Cini, lunedì mattina carichiamo tutto, riuscendo a partire nel primo pomeriggio, passando a prendere le carene di scorta, via verso Le Mans!
Questa volta le pelose resteranno a casa, la situazione è un po’ diversa da come siamo abituati: saremo sistemati nel paddock della pista da kart, non so bene se ci sono zone verdi e comunque ci sarà molta più confusione del solito! In più il programma è diluito in tanti giorni, prevede 1 turno (solamente) al giorno, dal mercoledì fino ad arrivare alla gara del sabato. Un impegno troppo pesante per tutti!
Arriviamo a destinazione martedì pomeriggio, ci avviamo subito agli accrediti, dove ci vengono forniti i pass per le persone e i mezzi. Ci dirigiamo verso il paddock, sapevo già che era un po’ “fuori mano” rispetto ai box e quindi alla pit lane, ma non mi aspettavo 2,3 km (misurati da gps).
Poco male, per fortuna Enrico ci ha prestato l’indispensabile scooter, Marco la biga, siamo super attrezzati!
Iniziamo a piazzarci il più vicino possibile alle torrette elettriche, in effetti un po’ carenti, e teniamo posto per la famiglia Remy, che sarebbe arrivata in serata.
Ovviamente tra tutto il materiale e le attrezzature portate, anche superflue, qualcosa ci si doveva pure dimenticare no?! Il parafango anteriore! E ora dove lo recuperiamo??
Fortunatamente per il turno del giorno successivo Marlene mi presta il suo di scorta, ma dovevamo trovare una soluzione se ovviamente sarebbe servito a lei!
Il mercoledì mattina è previsto un turno di prove libere acquistabile a parte, (38 €, scontato di 10 € se facente parte del club dell’ACO, giusto per la cronaca). Il meteo è praticamente perfetto, sole e massime di 25-26° e da previsioni resterà tale per tutta la settimana! Ci voleva l’Annette a portare il sole italiano!
Entro nel mio gruppo, giusto per capire dove sono, e per capire quanto differenti sono le condizioni rispetto al mese prima, per fortuna! L’emozione è grandissima, il circuito è “vivo”, la pit lane brulica di addetti ai lavori, sento che sto iniziando a vivere un avventura unica e straordinaria! Solo per il fatto di farne parte sono eccitata ed orgogliosa!
Da subito capisco che la procedura di ingresso pista è un po’ macchinosa: essendo appunto nel paddock della pista dei kart, un certo tempo prima dell’inizio del turno un accompagnatore ci fa strada, attraverso un pezzo di pista auto e delle stradine di servizio, per arrivare in un piccolo piazzale adiacente all’ultima curva prima del rettilineo. Da li, personale addetto apre e chiude dei cancelli per permetterci di entrare verso la pista, attraversarla per poi infilarci in pit lane, da cui successivamente partiremo per l’inizio del turno. Sarà così ogni volta, e dovremo aspettare ovviamente che la pista sia libera dal turno precedente per accedervi, quindi pochi secondi a disposizione per lo “scambio”.
Il primo turno non è nemmeno degno di commenti, il tempo è altissimo e pur non sapendo come sono andate le altre ragazze, so che c’è da migliorare veramente tanto! Diciamo che mi è servito per abituarmi a guardare la tabella, ovviamente mai usata in vita mia! In compenso iniziamo bene con un bel spauracchio preso dopo che una ragazza è caduta 1 metro davanti a me, schivando la moto e soprattutto lei per un pelo!
Il pomeriggio lo dedichiamo allo “shopping”, alla ricerca (invana) del parafango, al supermercato per la scorta di francesità, all’acquisto di caschetti da bici per utilizzare lo scooter (alla fine avevo due meccanici che sembravano super professionali damotogippì). Con sorpresa scopro che in tutti i negozi nei dintorni del circuito vendono tappi e cuffie marchiati 24h, ma solo successivamente scoprirò il vero motivo.
Un bel giro per il paddock e i box ci fa assaporare un ambiente mai visto, è tutto completamente diverso da una gara “normale”, affascinante e sorprendente! Come sorprendente è il prezzo per un espresso da 3,50 €!
La ricerca del parafango continua, fortunatamente Muriel del team Girls Racing Team, impegnate nella 24 ore, ce ne regala uno dell’R1, che magistralmente Jonny taglia-modifica-buca fino a farlo calzare perfettamente sull’R6! Un lavoraccio ma non c’erano alternative!
Verso sera con Cesare decidiamo di fare il nostro ormai rituale giro a piedi della pista, per memorizzare ulteriormente punti di riferimento e per farmi prendere parole in continuazione, avendo visto il mio on board della mattina!
Il giovedì mattina sono previste le verifiche tecniche (della moto e dell’abbigliamento), il ritiro del transponder e il briefing. Ovviamente Jonny è sempre con me, fido traduttore!
Nel primo pomeriggio un altro turno di prove libere cronometrate. Quest’anno, a differenza degli altri anni, hanno deciso di dividere le iscritte in due gruppi ugualmente omogenei, mischiando le più esperte con le meno esperte, con il risultato di avere a mio avviso troppa differenza in pista. Infatti non riesco a chiudere un giro “buono”, il -forse troppo- rispetto per le ragazze più lente mi porta ad essere molto cauta nei sorpassi, e a non fare solo la mia strada, perché oltre che lente alcune sono un po’ “inconsapevoli”.
Espongono la prima classifica, sono 12° generale e 3° delle 600, il mio tempo non mi soddisfa per nulla, per le qualifiche devo darmi una svegliata e osare un po’ di più anche nei confronti delle altre ragazze, devo pensare a chiudere il mio giro senza interferenze e distrazioni.
Guardiamo l’on-board e l’acquisizione, le staccate e le aperture del gas sono imbarazzanti, ma proprio questo confronto con Jonny serve per capire bene dove e come posso migliorare.
La sera, dopo un aperitivo e un ulteriore briefing con le ragazze e l’organizzazione, ceniamo tutti insieme alla famiglia Remy con un bel piatto di pasta!
La mattina dopo ci sono le qualifiche, a letto presto e con i tappi! Eh si, perché dal pomeriggio del giovedì, gli spettatori accorsi per la 24 ore, sistemati e accampati negli spazi attorno al circuito, hanno iniziato a mandare al limitatore i motori di moto e di qualsiasi altro mezzo possibile immaginabile…IN CONTINUAZIONE GIORNO E NOTTE! (E tutto ciò sarebbe continuato fino a domenica inoltrata!)
La mattina dopo mi sveglio presto, sto bene e sono concentrata, vedo i miei vicini di tende che iniziano ad avvicinarsi allo spazio per andare verso la “pre-pista”, faccio i miei esercizi di riscaldamento e mi vesto, il turno è alle 9.00, non voglio andare troppo presto perché pur avendo il generatore voglio stare il meno possibile in attesa di entrare sotto il sole. Ed ecco il patatrack!
L’avvicinamento al “parco chiuso” è stato organizzato: con scooter e biga Jonny e Cex vengono con me, sistemiamo le termocoperte attaccandoci all’unica presa elettrica presente o al generatore, Jonny si dirige verso la pit lane con lo scooter passando esternamente, Cex (che non ha il pass adatto) attende i furgoni preposti per portare i membri dello staff delle pilote in pit lane.
Arriviamo 10 minuti prima dell’inizio del turno, ci sistemiamo e restiamo in attesa. In attesa. E in attesa. Finchè mi accorgo che le ragazze del mio turno sono già dentro a girare, e io no!
Azz…abbiamo sbagliato qualcosa! Cex incredibilmente non ha il cellulare con sé per avvisare Jonny, decidiamo quindi di entrare nel turno successivo, che problemi ci saranno mai! Siamo lì con i tecnici federali preposti al controllo di moto, casco e paraschiena, nessuno ci dice nulla, quando aprono i cancelli per il turno entro convinta non ci fossero disguidi.
Arriviamo in pit lane, e nell’attesa del semaforo verde Jonny va ad avvisare in Direzione Gara, mentre viene a salutarmi Max Neukirchner che era nel box di fronte col suo team, mi ha fatto molto piacere!
Si accende il semaforo verde per l’inizio del turno, Jonny ancora non arriva e io voglio sfruttare tutto il tempo a disposizione per fare del mio meglio e provare anche a fare più giri possibile di fila, dato che in gara saranno ben 12 e io non sono per nulla allenata a tutti questi giri di fila!
Entro e mi sento bene, mi concentro su quello che devo fare e non sulle ragazze più lente, riesco a prendere il mio ritmo e i miei spazi, chiudo un giro in 1.50.75, sono contenta, esco per riprendere un po’ il fiato e rientro subito, concludo il turno senza migliorare complice anche il traffico, ma provando a fare qualche staccata più convinta e ad aprire prima. Alla bandiera a scacchi sono soddisfatta, credo di avere la pole della mia categoria e sento che in gara potrò fare molto meglio! Uscendo dalla pista, dovendo prendere una stradina a sinistra mi allineo alle altre ragazze, ma in prossimità dell’ingresso pit lane i commissari con il mio numero in mano mi fanno cenno di entrarvi. Due sono le cose: o si festeggia la pole, o c’è qualcosa che non va.
Mi accorsi ben presto che la pole non si sarebbe festeggiata, anzi…
Mi chiamano in race direction, dove non parlano una parola di inglese, e iniziano con facce cupe guardandomi negli occhi a farmi il cazziatone. Era chiarissimo anche se non capivo le singole parole.
Iniziano a dirmi che non dovevo assolutamente entrare in pista se non nel mio turno, che ho messo in pericolo le altre ragazze, che se fosse successo qualcosa il direttore del circuito avrebbe passato seri guai con la legge…
Insomma mi vogliono squalificare e mandare a casa.
Io ero incredula. No dai, ora mi diranno che per questa volta me la faranno passare liscia e mi daranno una multa…e invece no, sono irremovibili. Inizio ad innervosirmi veramente, penso a tutti i sacrifici, i soldi, il tempo e le energie spese per essere lì, al mio tempo di qualifica, alla possibilità di fare veramente bene che sta scomparendo…
Mi scuso e cerco di giustificarmi, non credevo di aver fatto una cosa così grave.
Alla fine decidono di punirmi e darmi una penalità, cancellando il mio crono della qualifica. Le prime 10 di ogni turno di qualifiche potevano accedere direttamente alla gara finale del sabato, mentre per le altre c’era da affrontare un ulteriore gara il venerdì pomeriggio, una sorta di “superpole 2”, che avrebbe determinato la griglia dal 21° posto in poi. Ciò significa che non avendo tempo di qualifica, dovrò partire ultima della gara B. La possibilità di fare quello che avrei potuto fare veramente sfuma e si appanna, anche perché avrei avuto il 7° tempo generale!
Ero arrabbiata, frustrata, ho tentato di spiegare anche la pericolosità di questa decisione, partire dietro a 35 ragazze, le ultime delle quali molto più lente di me, doverle sicuramente doppiare anche più volte, tutta l’ansia che ho avuto durante i turni precedenti… Inoltre mi sentivo assolutamente fuori luogo, addirittura prima della partenza ho chiesto di essere sì qualificata per la finale ma di essere esclusa dalla classifica. Nulla da fare, le decisioni erano prese.
Il nervoso e la rabbia dell’ora successiva nemmeno ve la racconto, ero preoccupata che il mio stato d’animo mi impedisse di fare le cose al meglio e fosse di intralcio, quando in realtà scoprii poi essere solo un grande stimolo!
Prima della gara tante ragazze sono venute a tranquillizzarmi e congratularmi con me per il tempo reale della qualifica, sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’affetto che mi hanno dimostrato!
La gara è alle 14.30, sono la prima ad arrivare alla pre-pit lane, non esistono altri ritardi, o errori di procedura, o false partenze…nulla!
Parto ultima, mi consigliano di rimanere tutto a sinistra fin dopo la Dunlop, il semaforo si spegne e parto a fionda, una ragazza cerca di chiudermi ma non mollo, alla fine del primo giro sono 2°, passo in testa al primo passaggio sul rettilineo, faccio i miei 12 giri in assoluta tranquillità senza voler forzare o provare cose strane, non posso permettermi una caduta o un errore, devo aggiudicarmi l’ingresso alla mia gara del giorno dopo!
Concludo in prima posizione, non sono per nulla felice anzi, in realtà sono in forte imbarazzo perché ho tolto la possibilità ad una ragazza di salire sul podio…per un mio errore. Avrei preferito avere l’accesso alla gara A ma essere esclusa da questo podio, perché non era il mio posto ma di un altra!
In tanti vengono complimentarsi con me, le sensazioni contrastanti che ho dentro sono ber visibili dalle mie espressioni!
La sera abbiamo l’appuntamento sotto al podio per la foto di gruppo, vado con Anne-Louise, la ragazza con il 2° tempo delle 600, che è stata una delle prime a consolarmi la mattina. Anche questo gesto mi ha sorpreso, la differenza di mentalità con l’Italia è palese anche in queste piccole cose!
E’ aperta la pit walk, la quantità di gente presente è incredibile, è fantastico vedere i box addobbati per la 24 ore che brulicano di fans e di appassionati!
La sera andiamo a fare un giro per il paddock, è tutto una festa con bancarelle, concerti, gente ovunque e i soliti show dei “limitatori”. Si va a letto relativamente presto, la mattina dopo si dovrà fare sul serio!
Sono determinata a partire bene, di certo non sarà facile come la gara precedente, ma voglio passare più ragazze possibile fin da subito, in modo che le altre non “scappino”, e cercare di vincere la mia categoria. Le prime saranno imprendibili, devo fare la mia gara serena e concentrata.
Solito rito pre griglia, mi accodo alle altre mentre i minuti passano sereni e festosi, si perché è una festa essere lì con tutte quelle ragazze pronte a dar spettacolo!
I cancelli si aprono, via verso la pit lane, giro di ingresso e ci si ferma in griglia. Mi schiero in 21° posizione, alla fine della 7° fila, sarei dovuta partire là, 4 file più avanti, ma ora sono qui, studio chi ho di fronte e immagino dove posso infilarmi.
La procedura di partenza semplificata non amplifica l’agitazione, anzi sono tranquilla e determinata. E’ previsto solo il giro di warm up e subito dopo la partenza, senza i canonici 15 minuti di attesa.
Mi infilo nella mia casella, controllo di non oltrepassarla, uno sguardo a Jonny e Cex in pit lane, giù la visiera scura e occhi sul semaforo. Ci siamo!
Il Marshall con la bandiera di fronte a noi si allontana da centro pista, le luci rosse si accendono e come da copione dopo pochi istanti si spengono, mollo la frizione graduale ma decisa, apro tutto il gas, non mollo, mi infilo subito e salto 2 file, la moto impenna: eccerto Anna sei ancora in prima! Metti la seconda e aprilo tutto, via la terza la quarta e non mollare!
Invece mollo in prossimità della Dunlop, la S stretta non permette a tutte di passare come si vorrebbe, qualcuna si infila, mi supera, io sto a destra per cercare di infilarne alcune alla Chapelle, non ci riesco, gas subito in uscita e li guadagno terreno, alla Museo mi dico di non chiudere troppo, prendila larga che poi la rialzi subito e vai via di gas! Così ho fatto, ne infilo altre alla Garage Vert, apro presto che c’è tutto il rettilineo da sfruttare, in staccata alla Chemin aux Boeufs passo un altro 1000, alle S Bleus mi accodo ad un altro, occhio al Raccordement che è stretta e insidiosa.
Concludo il primo giro 12° assoluta, 2° tra le 600.
Altri 2 giri e sono 9° assoluta, 1° delle 600. Ormai le prime se ne sono ovviamente andate, stanno girando veramente forte! Vorrei provare a spingere per fare un buon tempo, inizio alcuni sorpassi con due 1000, ad un certo punto quasi ci sportelliamo e li, dopo i primi tre giri “in attacco”, ho preferito fare una gara “in difesa” e concludere senza rischi inutili. Il passo non mi ha soddisfatto per nulla, ma alla fine ho conquistato il gradino più alto del podio, il best lap nella mia categoria, e ho tagliato il traguardo 10° assoluta!
Certo, avrei potuto fare meglio, non sono riuscita a migliorare il mio tempo della qualifica, ma la soddisfazione e il raggiungimento del mio obiettivo valgono molto di più di un numero su un foglio!
La gioia sotto la bandiera a scacchi è stata unica, ho pianto e urlato, è stata una delle poche volte che mi sono detta: “Ebbrava Anna!”
Il rientro con tutti i Marshall a bordo pista che applaudiscono è stato emozionante, e l’ingresso in pit lane ero certa fosse il preludio di una festa! (e non di una punizione)
Bello ricevere l’abbraccio di Jonny, di Cesare, di Gaelle, Natasha, i sorrisi di Aline e Sandrine, delle altre ragazze, i complimenti dalla Direzione Gara!
Via verso il podio, il podio della 24 ore di Le Mans, e io sono lì, sul gradino più alto, come avevo sperato e voluto! CHE MERAVIGLIOSA SENSAZIONE!
Torniamo verso la tenda, foto, risate, sorrisi, le coppe, gente che viene a complimentarsi e a conoscermi, saluti e abbracci!
Guardiamo la partenza della 24 ore, con i famosi caccia che sfrecciano a pochi metri dalla griglia di partenza, grandi emozioni che si aggiungono a splendide emozioni!
Da lì in poi si inizia a chiudere tutto e caricare, la parte più malinconica di ogni gara, ma tutti felici del risultato e di quanto ottenuto!
Cosa dire per concludere…che è stata un esperienza voluta, cercata, sofferta, vissuta in pieno, goduta e rinchiusa nel cuore!
Ho conosciuto un ambiente stupendo, un gruppo attento e desideroso di dare valore al motociclismo femminile. Ho visto ragazze pilote a cui non importava se la moto è l’ultimo modello o i numero sul crono, l’importante è stare insieme e godersi al meglio una passione in comune. Ho visto affiatamento, gentilezza, cortesia, supporto, allegria, coesione.
Finisco con i dovuti ringraziamenti. Intanto a me stessa, si perché se si vuole veramente qualcosa, si lavora duro e si fanno i sacrifici per ottenerla, senza aspettare nulla da nessuno!
Un grazie di cuore a Jonathan, da 10 anni ormai in fianco a me, e mai mi stancherò di dire che senza di lui non sarei quella che sono.
Agli AMICI Dario e Cesare, che ci hanno aiutato uno da casa e uno in pista, sempre pronti col sorriso a impegnarsi per me per offrirmi il meglio. E loro sono il meglio.
A chi mi ha prestato materiale senza voler nulla in cambio, ma solo in nome dell’amicizia, che ad acquistarlo non sarei potuta nemmeno partire da casa: Marco, Samuele, Enrico, Ekaterina, Michael.
A Paolo di Extreme Racing Service, che mi ha fornito gratuitamente le gomme e materiale utilissimo e super professionale! Forse la tabella del campione italiano ha portato fortuna!
Infine alle aziende che mi hanno concesso sconti sul materiale: Bitubo, Braking, Stm, Plastic Bike.
Con la speranza e l’impegno di provare per l’anno prossimo a raggruppare un bel po’ di mie connazionali per far vivere anche a loro questa fantastica esperienza!