Eh si…succedono…e per quanto ci si impegni, la situazione non cambia.
Esistono le famose “giornate NO” anche in moto, eccome se esistono!
Quando tutto dovrebbe andare a dovere, quando non c’è nulla che non va, quando una volta in pista più ci provi e più peggiori!
Weekend di Pasqua a Misano, con Action Bike, organizzatore tedesco con cui non ho mai girato, ma che imposta la sua 3 giorni con la classica (e per me imprescindibile) suddivisione per capacità, con pareggiamenti già dal primo giorno.
Durante il viaggio verso il circuito non vedevo l’ora di provare finalmente per bene la nuova arrivata, in un circuito non proprio tra i miei preferiti, con cui è risaputo il mio rapporto di amore/odio, ma che sicuramente mi permetterà di scoprire e lavorare sulla R6, avendo caratteristiche tecniche di tracciato molto varie.
Ci sistemiamo al box, facciamo il nostro giro di saluti degli amici ritrovati in circuito, Jonny prepara il rapporto consigliatoci. E’ ora di entrare.
Il primo turno della tarda mattinata mi permette di apprezzare realmente le potenzialità del motore, questa moto cammina e sento fin da subito la differenza di spinta che offre in uscita dalle curve!
Il secondo ingresso del primo pomeriggio vorrei iniziare a spingere un pochino di più, ma mi accorgo che sto facendo una gran fatica per girare in tempi biblici. Azz… Il terzo turno è proprio da dimenticare, comincio ad avere il morale che vacilla. E’ la moto? Sono io? Sono le congiunzioni astrali avverse?
Ok, hoi fatto praticamente solo una decina di giri, ma sento che sto arrancando per non concludere nulla.
La sera alle 19 (orario universalmente “perfetto” a Misano, nel quale ci si ritrova il sole perfettamente davanti agli occhi, dove magicamente i cordoli delle rio e del tramonto scompaiono alla vista fino all’ultimo secondo, creando un riflesso molto simpatico) ho il primo pareggiamento misto di cilindrate, parto indietro, il giro di ingresso mi prende un pò alla sprovvista, praticamente perdo quasi tutti nella corsia di immissione alla pista!
Supero 3-4 piloti, fino a ritrovarmi sola, vorrei cercare di spingere un pò ma il sole da veramente fastidio, mi stanco molto, non riesco a capire quanti giri mancano, decido di uscire per poi scoprire che mancava solo 1 giro e che addirittura ero seconda. Pazienza, non importa della garetta, mi importa solo capire perchè non riesco a fare qualcosa di più. Strappo un giro in 1.52.40, sono un pò sollevata ma ancora incazzata con me stessa.
Facciamo il SAG alla moto, settiamo un pò meglio la forcella che sentivo un pò troppo leggera, si va a cena con la speranza di poter fare meglio il giorno dopo.
Sfortunatamente così non è stato. Anzi.
Il sabato ce la prendiamo con calma, ci attardiamo a prepararci e nel mentre che aspettiamo di entrare per il nostro turno, una bandiera rossa seria ce lo fa saltare.
Il pomeriggio riesco a entrare nei 10 minuti di “PowerPace” che l’organizzatore riserva ai 20 più veloci di ogni gruppo, una sorte di “Superpole”, in cui continua la mia penosa successione numerica che mi ritrovo nel crono.
Mi do un ultimo tentativo nei pareggiamenti, in programma ho quello della 600 e successivamente quello delle Lady. Essendomi qualificata veramente male, non ho riferimenti stimolanti che avrebbe bisogno il mio cervello, mi adagio nel girare nella mia mappa “scazzo”, esco prima anche da questo pareggiamento, ho le gambre che tremano. Queste pedane sono veramente troppo alte per come ero abituata!
Quella flebile intenzione di provarci finalmente durante la Lady scompare completamente quando inizia a piovere copiosamente, bagnando tutto il circuito e scaraventando il mio umore ancora di più sotto gli stivali.
Ok, decidiamo di partire la mattina dopo rinunciando all’ultima giornata di prove libere: alzo bandiera bianca, non è cosa, quando non va, non va e basta.
Succede, ed è quasi inutile scervellarsi per trovare motivazioni logiche, bisogna accettare anche le giornate così, perchè fanno anch’esse parte del gioco.
Si gira pagina e si guarda avanti alla prossima uscita, con la serena volontà di “palindromare” un weekend KO
Ph: PIXELrace
Testina!bel pezzo,ma l ultimo giorno dovevi farlo…io quando trovo le giornate no smetto di lavorare sul crono,e mi concentro su altro…e dato che vai piu piano riesci ad affinare la tecnica di guida,o la ricerca dei riferimenti o altro ancora di modo da dargli un abitudine e ritrovarlo senza fatica nel tuo background di conoscenza quando avrai la giornata si!e cmq sia…lunedì ci vado io e poi ti dico!
Hai completamente ragione! Infatti nel tornare ragionavo sul fatto di togliere tutto e concentrarmi sui miei punti deboli, fare esercizi sulla frenata e sulla posizione dei piedi…ma avevo le balle girate pure per far quello! 😛